domenica 25 maggio 2008

Mate, bevanda e mania nazionale

Allora eccolo, il mate.
Contrariamente a quanto pesano alcuni, trattasi non della variante argentina della tipica esclamazione barese (“matheux!!!”), ma di uno dei capisaldi della identità argentina.
In effetti è la cosa che colpisce di più, arrivando in Argentina, più dei pur onnipresenti asados e parrilladas. Sarà che uno non può stare sempre con una bistecca davanti, mentre invece può benissimo passare la giornata bevendo mate.
Ma andiamo con ordine. Il mate più che una bevanda, è un rito e un'attività sociale. E' difficile che lo si beva da soli, in effetti. Ed è diffuso a tutti i livelli della società, in tutte le classi sociali.
Funziona così: tutto parte dallo yerba mate, una pianta partente dell'agrifoglio che viene prodotta soprattutto nella provincia di Misiones, e infatti è lì, nelle missioni gesuite, che gli europei scoprono questa usanza indigena. La foglia viene essiccata e sminuzzata un po' come si fa con il tè. Dopodiché c'è il complesso rituale della preparazione. In passato le famiglie abbienti sembra che avessero uno schiavo dedicato esclusivamente alla preparazione della bevanda...
Dunque c'è una persona, il cebador, che è quello che si occupa di condurre il gioco. Riempie la coppa (il mate, appunto, che può essere di zucca, di legno, di metallo, d'argento, insomma...) quasi fino all'orlo con l'erba, poi ci versa sopra l'acqua calda (ma che non deve aver bollito!), e con una bombilla (una asticella con un piccolo filtro sulla parte inferiore) si aspira l'acqua che rapidamente si aromatizza. Ognuno finisce tutta l'acqua nel mate, poi il cebador la riempie di nuovo e la passa alla persona successiva, e così via...
Sembra facile, ma non lo è. Innanzi tutto perché per avere acqua calda al punto giusto devi avere con te un thermos, che è piuttosto ingombrante anche perché deve contenere acqua per tutti... E poi soprattutto perché il cebador deve avere l'abilità di far bagnare solo una parte di foglie alla volta, che non è facile facile in un recipiente che riempi d'acqua calda... Questo perché così le foglie di mate durano di più.
La cosa importante del mate è che si beve in compagnia, una specie di grolla valdostana senza alcool. Tutti, ma veramente tutti, lo bevono continuamente. In effetti gli argentini ne consumano 5 chili l'anno a persona (solo in Uruguay ne consumano di più), quattro volte il consumo del caffè. Mi dicono che anche in uffici molto seri ed eleganti, un mate davanti al monitor del computer non manca mai. In tutte le occasioni sociali, soprattutto all'aperto, c'è sempre qualcuno che porta tutto l'armamentario. Ma ad un certo punto l'acqua calda finisce... Niente paura, si può andare praticamente ovunque per farsela scaldare. Addirittura, in molti locali pubblici o nei terminal, esistono macchine apposite che distribuiscono acqua calda (a volte gratis, a volte pagando un peso).
Insomma, non rischierete mai di rimanere senza mate.
Se un argentino vi offre il mate, è un segno di benvenuto che è quasi impossibile da rifiutare. Io non l'ho mai fatto e devo dire che mi è sempre piaciuto, a volte è un po' amaro (alcuni mettono zucchero e altri no, e ci sono varietà di mate più forti) ma ha un buon sapore. Gli scaffali dei supermercati che vendono mate sono incredibili, ne hanno decine di marche e qualità differenti...
Tra l'altro, sembra che recentemente abbiano scoperto che lo yerba mate contiene quasi tutte le vitamine necessarie all'uomo, anche in termini di quantità.
Come a dire, un mate al giorno, leva il medico di torno...

5 commenti:

  1. Non ho capito perchè non si può mangiare bistecca tutto il giorno.

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  2. semplice: perché è più difficile da far entrare nel thermos...

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  3. Si pure io yerba mate!
    e poi sorpresa..

    scusa se sono sparito ma sbato 24 sarebbe stato presentato nel Belice il mio Doc. "Racconti in Belìce ... 1968". Quindi immagini cosa dovevo fare visto che stavo praticamente montando tutto nell'ultima settimana. Ho mandato a tutto il mio indirizzario siciliano l'avviso e poi...
    Poi giovedì mattina è arrivata la catastrofe. Ti metto qui in attach l'email che è seguita.
    Purtroppo devo dare questa notizia: la
    proiezione di domani sabato 24
    "Racconti in Belìce ... 1968" non si
    potrà tenere.
    L'hd che conteneva tutto il progetto si è rotto.Non mi
    dilungo in
    spiegazioni e dettagli sull'accaduto, ma purtroppo il lavoro
    di questi mesi
    è andato perso.
    Cose che possono succedere (lo si dice
    anche per non scoraggiarsi)
    nell'epoca digitale :un gesto involontario,
    una distrazione e si può perdere
    quanto si è costruito meticolasamente,
    con determinazione e tanta pazienza.
    Servizi di recupero dati esistono
    ed anche se questa strada venisse
    intraprese, i tempi non permettono
    comunque di poter soddisfare l'impegno di
    sabato 24.
    Domani sarò
    comunque a Santa Ninfa per gli eventi organizzati da Legambiente
    Sicilia, raccogliere in caso qualche incoraggiamento e confrontarmi su
    quanto avevo realizzato, ma che non so se potrò riprendere di nuovo.
    Grazie e scusate

    Grande sfiga, grandissima sfiga, Eh?
    beh... mi sono fatto perdonare per la mia assenza e soprattutto mi sono meritato un regalo con i fiocchi?
    il 4-5 cmq ci si vede a Roma almeno spero.

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  4. la bevanda preferita del che... LA VOGLIO PURE IOOOO!!!!!

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