domenica 4 maggio 2008

C'è chi ha Lele Mora...

...e chi, invece, Lola Mora, scultrice argentina originaria di Tucuman, la città dove sono finito (e rimasto bloccato) tre giorni.
Tucuman, che in realtà si chiama San Miguel de Tucuman, è capitale dell'omonima provincia, chiamata anche “El jardin de la Republica”.
E in effetti attorno ci sono soprattutto canna da zucchero, fragole e limoni (sembra sia il primo produttore mondiale di limoni, chi l'avrebbe mai detto...), oltre all'immancabile soia.
Qui, in una modesta casetta, l'Argentina ha dichiarato con un congresso la sua indipendenza nel lontano 1816. Stupisce il fatto che qui dove la storia è così recente (almeno la storia che è stata raccontata, quella che non comprende gli indios) il paese abbia comunque raggiunto la sua indipendenza mezzo secolo prima di noi... (non mi ricordo più chi me l'ha chiesto, qui in Argentina, ed è rimasto stupito dalla nostra “giovine età”).
A Tucuman sono rimasto bloccato il primo maggio, perché era tutto chiuso e il giorno prima non ero arrivato in tempo per prenotare un'escursione.
E sì perché qui il mio percorso di avvicinamento alla Ande compie una tappa importante.
El dia del trabajador è comunque passato via liscio, di tutto riposo, dentro uno dei parchi cittadini più grandi dell'Argentina, dove sembrava che tutta la città (e i dintorni) si fosse riversata...
C'era un sacco di polizia in giro, non so perché, poi ho capito che c'era molta paura per manifestazioni proprio in questo giorno (e in effetti ci sono stati grossi disordini, ma a Santiago, in Cile).
Finalmente anche un po' di freschetto che sta dando un senso al fatto che mi sono portato due maglioni. Fino ad adesso devo dire che il tempo è sempre stato spettacolare, a parte due giorni di vento freddo a Buenos Aires e un solo (un solo) giorno di pioggia in quasi un mese.
Ora che sto salendo di altitudine almeno la sera mi devo coprire, anche se di giorno sto ancora in maglietta e a volte giacca.
La verità è che mi sto dilungando perché non so bene come raccontarvi della mia prima escursione di montagna. E' da ieri che ci penso e ancora non so come trovare le parole per descrivere, o provarci almeno.
E non sono neppure Ande, ma ancora Sierras pre-andine... Un po' come andare sugli Appennini sulla strada per le Alpi. Con la differenza che qui gli Appennini sono alti 4000 metri e le Ande più di 6000. Non so, forse aspetto ancora di trovare le parole giuste.
(per adesso solo titoli, come anticipazione: il mio primo lama, il mio primo condor, le mie prime rovine indios...)

Visualizzazione ingrandita della mappa
Ora sono a Salta, l'unica meta del mio viaggio che era imprescindibile, e mi aspettano le escursioni nei luoghi che più di tutti volevo vedere (a parte la Patagonia che mi aspetta per un altro viaggio).
Si parte sempre alle 7 e durano circa 12 ore, per cui non so quanto potrò aggiornare il blog nei prossimi giorni.
Ci proverò, comunque, se non torno troppo cotto dal sole o dall'apunamento (il mal di Puna, che in effetti un po' temo, salendo sopra i 4000 metri...).

3 commenti:

  1. ...nun te pèrde, andrè, se nò dovemo 'interpellà chi lha visto', e nun me pare popo er caso d'esse conosciuto popo così!!tu devi diventà famoso coi firme...

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  2. ...qui ce sembra che se so' persi popo pure li altri amici tui.aooooooooòh!nun te commentano più, scomparsi come bertinotti e tutti i suoi compagni...
    Aritorna!!

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  3. c'hai popo ragione, se so' dati tutti... l'amici saranno tutti a fa' 'r ponte doppio cor sarto mortale, 25 aprile e 1 maggio...
    fatevi vivi!!

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