domenica 11 maggio 2008

La mitica RUTA 40

Io ce l'avevo già, questo mito, prima di venire.
Ma dopo aver percorso più volte pezzettini di strada con le escursioni e soprattutto ieri dopo averci guidato per 200 km, ho deciso che questo è un viaggio che bisogna assolutamente fare. E presto, molto presto.
La ruta 40 è una delle strade mitiche, come la Route 66 negli Usa o la Panamericana (che però è un autostrada).
Percorre tutta l'Argentina in lunghezza, dall'estremo nord alla Terra del fuoco, costeggiando le Ande per tutto il tragitto e passando per quasi tutte le regioni più belle dal punto di vista paesaggistico: il Noroeste, la regione dei Laghi, Mendoza, l'immensa Patagonia.
Non è una strada facile, sia perché è lunga 5500 chilometri, sia perché alcune parti di montagna sono in pessime condizioni e non sono nemmeno asfaltate (alcuni tratti qui nel Noroeste sono transitabili solo da 4x4), sia perché proprio in questa regione tocca il punto più alto al mondo per una strada percorribile da auto, sfiorando i 5000 metri.
Però... però deve essere fantastico percorrerla tutta.
Il tratto che abbiamo fatto oggi, da Cachi a Cafayate, era appunto in pessime condizioni ma attraversava paesaggi incredibili, che per di più in 200 chilometri cambiavano continuamente, dal placido paese di Cachi alle fertili pianure del fiume che ha scavato la stupefacente Quebrada de las Flechas, da villaggi che sembrano abbandonati (e comunque ti chiedi come sia possibile che ci sia gente che viva lì) a isolate case fatte di mattoni cotti al sole, che quasi si confondono con il paesaggio, da una valle dall'aspetto assolutamente lunare a rocce rosse e montagne che sembrano uscire dalla terra, fino alle enormi vigne prima di Cafayate in cui di nuovo il paesaggio diventa verde.
Abbiamo attraversato torrenti che passano sulla strada, incrociato rarissime altre improbabili auto, abbiamo perfino bucato (be' bucato non è il termine esatto, la ruota si è praticamente disintegrata) mentre eravamo nel mezzo del nulla in un paesaggio tra l'arancione e il rosso, che deve essere talmente isolato che c'è stata perfino una volpe che, incuriosita dall'evento, si è avvicinata a noi mentre cambiavamo la ruota (non così facile, su una strada che in quel tratto era sabbiosa).
Ci siamo fermati in un paio di paesi polverosi che ti veniva di chiederti dove stava lo sceriffo, ma anche in posti come Molinos dove c'è uno splendido albergo tutto bianco in stile coloniale (ma chi ci andrà, poi?) tra strade quasi deserte con il vento che alza la sabbia e crea mini vortici...
Abbiamo fatto solo 200 chilometri su 5500 e già ci è sembrata un'avventura straordinaria, già la voglia di continuare su questa strada dall'aura un po' incantata era fortissima...
E questo viaggio ha scalato subito la classifica di tutti quelli che ho nel cassetto. E' un viaggio non solo con la V maiuscola, ma con tutte le lettere belle grandi grandi.
Va be', rimando malvolentieri. E d'altra parte credo che il periodo giusto sia ottobre, quando qui nel nord è primavera e ancora non piove, in modo di arrivare in Patagonia all'inizio dell'estate, quando non fa troppo freddo e tutti i posti e i servizi turistici sono aperti e funzionanti.
Quindi... si accettano candidatura per il ruolo di compagno di viaggio.
Le selezioni cominceranno subito. Requisito essenziale: almeno due mesi di tempo a disposizione. Si garantisce riservatezza e risposta anche in caso di bocciatura.
Inviare candidature tramite questo blog.




4 commenti:

  1. Se è per il prossimo anno, io e la telecamera ci siamo!

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  2. Io mi candido come aiuto ingollatore di arrosti, visto che a stare a testa sotto pare che a te non scendano tanto. Poi conosco simpatiche storielle sui 4x4:
    un'oca e un cavallo passeggiano in un bosco allorchè il cavallo finisce nelle sabbie mobili. Il cavallo dice all'oca di tornare alla fattoria e prendere il Cayenne del contadino per tirarlo fuori di lì. L'oca torna alla fattoria e guida il Cayenne fino alle sabbie mobili, il cavallo vi si aggrappa e viene tratto in salvo.
    Il giorno dopo l'oca, per vedere se il cavallo è un amico fidato, cade apposta nelle sabbie mobili. Il cavallo allarga le gambe e le porge il pisello. L'oca vi si aggrappa e viene tratta in salvo.
    Morale della favola:
    se hai un pisello grosso non hai bisogno di un Cayenne per rimorchiare un'oca.

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  3. Andrea, io mi candido come autista!!!

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  4. eh eh, certo paolo un compagno di viaggio che è pure cameraman non è male! Un punto a tuo vantaggio!
    bella la storia del 4x4, ma qua devi immaginarti che i 4x4 sono dei pick-up scalcinati, enormi, lenti e potenti. Poi certo ci sono pure i fighetti con il Toyota, ma quelli mica vanno sulle strade sterrate, non sia mai si rovinasse...
    anna: però devi fare prima esperienza con le marce ridotte!

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