lunedì 2 giugno 2008

Titoli di coda

E alla fine eccolo, l'aereo che mi riporta in Italia.
Sono passati quasi due mesi. Che non sono quasi nulla, nel corso di una vita, ma che diventano qualcosa, una storia forse, durante un viaggio, quando il tempo scorre ad un'altra velocità, l'esperienza si fa più densa, più intensa, più profonda.
Rimetterò a posto le lancette dell'orologio che non porto più da oltre 16 anni, e proverò a rimettermi sullo stesso fuso orario dove ho vissuto finora.
Ma in fondo so che non sarà mai esattamente la stessa ora, e lo stesso fuso orario.
Forse perché quest'ultimo volo mi farà guadagnare qualche minuto. Ho sempre sognato di viaggiare nella direzione opposta al sole come Phileas Fogg: lui in 80 giorni ha fatto il giro del mondo, io mi sono accontentato di andare dall'altra parte, del mondo. Però da piccolo mi affascinava la storia di aver guadagnato un giorno viaggiando contro il sole, anche se confesso di non averne ho mai capito fino in fondo la spiegazione. Allora forse qualcosa guadagnerò anche io, stanotte. Anche solo 5 minuti, ma sono sempre 5 minuti di vantaggio: vuoi mettere, arrivare agli appuntamenti con meno ritardo, oppure esultare per il risultato di una partita 5 minuti prima degli altri, sapere 5 minuti prima di tutti chi ha vinto le prossime elezioni (be' questa è facile, veramente, lo so fin da ora…), sapere il conto del ristorante prima degli altri e proporre qualche scommessa sicura per giocarselo...
Sarà un po' come abitare nello spazio interstiziale di due fusi orari. Con il corpo sarò in quello di Roma (che poi è lo stesso di Berlino...), con tutto il resto in qualche luogo non meglio specificato sull'oceano, laddove non ci sono isole e non si sa bene che ora faccia, o come sia fatto un’orologio...
Anche perché non so bene che paese troverò, al mio ritorno, dalle notizie che leggevo sul sito di Repubblica stentavo a riconoscerlo...
Ho salutato Buenos Aires nell'unico modo che potevo, e cioè con un “a presto”. Spero che uno dei progetti pensati o avviati qui mi riportino presto indietro, ci sono ancora parti di me che so che sono qui ma che non ho cercato e quindi trovato, mentre ero a testa in giù. Ci sono tanti aspetti di questa città enorme e familiare, snob e popolare, colta e malinconica, che devo ancora conoscere e capire.
E poi, naturalmente, c'è l'altro viaggio, quello interiore, come in ogni buon viaggio che si rispetti. Era un viaggio impegnativo, questo, c'era da attraversare territori inospitali e difficili che in confronto la Puna è stata una passeggiata, c'era da tornare in luoghi caduti nell'oblio e esplorare regioni da cui mi ero sempre tenuto ben alla larga.
Non tutto è riuscito, non sempre i luoghi sono stati all'altezza delle aspettative, non tutte le scoperte sono state piacevoli. Ma, come sempre quando si esplora, l'importante è cominciare ad avere una mappa, per quanto approssimativa, qualche punto di riferimento per orientarsi, eliminare tutto quel bianco sulle cartine e cominciare a disegnare montagne, laghi, mari e, cosa più importante, strade e sentieri.
Avevo bisogno di imparare di nuovo a stare da solo, voglio dire, a stare in compagnia di me stesso senza tutto quel contorno di bisogni e sentimenti negativi che mi ha accompagnato come contorno necessario negli ultimi anni. E, ammesso che si possa usare una metafora presa dal mondo del software per gli esseri umani, avevo bisogno di incontrare (o costruire?) la versione 2.0 di me stesso.
Per entrambe queste cose ci vuole naturalmente più tempo, ma è stato un inizio, e promettente, credo.
E quindi sì, l'eroe è tornato diverso, come in ogni film o romanzo che si rispetti, o, per tornare alla vita vera, come in ogni viaggio che è veramente tale.
Ma questi sono titoli di coda, e allora non possono mancare i ringraziamenti.
Grazie a chi mi ha incoraggiato prima di partire, ricordandomi che significato aveva per me questo viaggio.
Grazie a tutti quelli che hanno scritto sul blog, i vostri commenti mi hanno spesso strappato un sorriso e mi hanno fatto sempre molto molto piacere. “Muy buena onda”, come dice la mia espressione preferita in lunfardo. Una menzione speciale a Porzione che è stato il più assiduo e divertente di tutti. Grazie anche a chi ha avuto la pazienza di leggere pur senza commentare (epperò un piccolo sforzo potevate pure farlo...). Peste e corna invece a chi non ha letto niente (vero che io sono grafomane e vado contro ogni netiquette da blog, ma insomma...).
Grazie agli alberghi a 5 stelle austro-svizzeri che hanno ospitato Simo e al suo indispensabile mini-kit da cucito, che mi ha salvato in un paio di occasioni (i bottoni hanno la fastidiosa abitudine di provare a cadere sempre nei momenti meno opportuni...).
Grazie a tutti quelli che ho pensato quando ero in situazioni o luoghi che mi facevano venire in mente qualcuno, anche se il mio sorriso ebete in queste occasioni ha suscitato spesso strani pensieri nella gente attorno a me...
Grazie a tutti i miei compagni di viaggio precedenti, viaggiare è una cosa che impari un po' alla volta, e quello che sapevo l'ho imparato sempre insieme a qualcuno.
Grazie a chi ho potuto sentire via Skype, è strano quanto sia potente una voce per sentirsi vicini e presenti.
Grazie a chi mi ha scritto, è stato bello avere piccoli scampoli di Italia (la parte migliore) e parole amiche prima di addormentarsi.
Grazie a tutti quelli che ho incontrato in Argentina e che mi hanno fatto dimenticare di essere in un altrove che è diventato presto un interessante presente, invece che solo un futuro immaginato.
Grazie a chi ha commentato il mio strano sentirmi a casa tra le vie e le abitudini di Buenos Aires con un “magari ci sei stato in una vita precedente”, che chissà magari è vero, spero proprio di esserci stato negli anni '20, mi sarebbe piaciuto molto.
Grazie a chi proverà a consolarmi una volta in Italia! E a chi si sorbirà interminabili sessioni di foto e racconti...
Per tutti, questo spazio su internet è solo temporaneamente sospeso, in attesa del mio prossimo ritorno in Argentina.
E, per chi ne avesse voglia, continuate a leggere perché ho ancora un paio di settimane di arretrati, e visto che ormai il mio diario di viaggio è diventato questo, scriverò ancora del Noroeste andino e di Buenos Aires.
Giusto per non perdere l’abitudine.

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Bello il film, belli i titoli di coda! Ora aspettiamo gli extra!

Porzione ha detto...

Hai dimenticato di dare l'appuntamento per le diapo!

Roberto e Michela ha detto...

a presto...
to be continued ... allora!

lukkauppa ha detto...

Per tornare alla vita vera?
La vita vera è quella che si è appena conclusa, mica quella da 9-18 con 1 ora di pausa pranzo che ci hanno propinato.
Ci hanno fregato!

Dì la verità: Porzione sei tu che commenti te stesso e ti sei dato pure il premio per il più assiduo! (almeno una foto diversa la potevi pure mettere...)

Buon riento (5 minuti in anticipo)

lukkauppa ha detto...

il post qui sopra è mio.. non so perchè ha deciso di battezzarmi 5t..

Anonimo ha detto...

io farei come roberto baggio: comprare una fattoria nella pampa e trasferirmici...

Francesca ha detto...

Yu-hu! Il blog continuaaaaaaaaa!!! Pè poco nun me sò messa a piagne...

Porzione ha detto...

Qui si batte la fiacca. Ci sono degli arretrati, gli interessi legali aumentano.

Anonimo ha detto...

così per caso, stamatina ho incontrato il tuo blog e ho iniziato a leggerlo...mi ha appassionato,emozionato!molte informazioni mi serviranno visto che parto tra un mese per b.aires, la plata, cordoba, salta e iruya...grazie per i preziosi racconti. martina
www.myspace.com/mundos_sutiles

Anonimo ha detto...

Ciao, sono capitata qui per caso e ho apprezzato molto tutto quello che hai scritto. Tornerai/torneresti? Io andro'in scambio con l'universita' a Buenos Aires tra poco, per circa 6 mesi. Consigli? non ho ancora deciso dove cercare casa...
Cecilia

elrond ha detto...

x martina: figurati, sono contento che qualcosa possa esserti utile. Se hai bisogno di indirizzi o altri info (sul blog non ho messo tutto ovviamente) fammi sapere

x cecilia: tornerei e tornerò... anzi a dire la verità quasi quasi sarei rimasto lì direttamente. I tuoi sei mesi a BA saranno una esperienza indimenticabile, vedrai... Per la casa, io cercherei in uno dei quartieri nord, Recoleta ad esempio. Certo, costano di più, ma c'è un po' più di verde e l'aria è meno inquinata. Certo dipende anche da dove hai l'università, ma tanto i trasporti funzionano talmente bene che non avrai comunque problemi.
Tieni presente che i prezzi che trovi su internet delle case sono mediamente più alti di quelli che trovi cercando direttamente lì - soprattutto se hai qualche argentino che ti dà una mano... oppure potresti cercare nella rete dei blogger italiani che vivono a BA, se parti da www.tanoka.net ne hai una ottima raccolta.
Se poi aprirai un blog a tua volta, fammi sapere, sono molto curioso!

Anonimo ha detto...

ciao,
sono capitato qui per caso, cercavo una versione in spagnolo di arrabal, di borges.
ho iniziato a leggere questo viaggio che hai fatto in argentina, ammetto non tutto ma lo faro (addirittura al BAFICI!), e sono rimasto impressionato da come hai colto il paese, la sua gente, i suoi problemi.
io sono argentino, vivo in italia da un po di tempo, e veramente ti faccio i complimenti per le tue narrazioni, hai veramente vissuto il mio paese.
beh, continuo con la ricerca del brano di borges che mi serve. ah! se per caso vuoi contattarmi per dilucidare qualche incognita di buenos aires, sarò lieto di aiutarti.
saludos!
vito. vitoacanfora@hotmail.com

Unknown ha detto...

Anch' io sono capitata così, cercando l' orario del bus Cordoba-Buenos Aires.....;-)
In effetti mia figlia e il suo ragazzo ( di Cordoba) sono in questo momento in viaggio per la capitale . Sei bravissimo a descrivere il corpo e l' anima dei posti che hai visitato! Per ora ne ho letto una parte, ma proseguirò senz' altro...;-))
Mia figlia mi sommerge di foto di carne, carne y carne...., di mate ecc ecc
Leggendoti, mi sono davvero immedesimata!
Complimenti.

Liana