Eccovi serviti.
Comunque mi ha fatto molto piacere la presenza di molti giovani che poi mi hanno detto che nemmeno conoscevano Dario Fo ma che dopo il documentario avrebbero cercato di leggere qualcosa di suo. Addirittura una ragazza che era venuta a farmi i complimenti alla seconda proiezione è tornata portandosi degli amici, e poi dopo è venuta e voleva sapere come poteva rivederlo ancora... va be' alla fine le ho regalato un dvd.
C'è stato anche chi mi ha proposto di metterlo su internet così da diffonderlo in SudAmerica...
Alla fine, comunque, la cosa triste è che in sala ho avuto più spettatori in Svizzera e in Argentina che in Italia!
Due giorni dopo Agostina, il mio angelo custode dell'ufficio stampa, mi ha concentrato tutte le interviste. Anche qui, delle belle interviste di un'oretta l'una, molto centrate sull'attualità politica delle elezioni e sul significato politico del documentario.
Una è stata con un settimanale uruguagio e vi metto la foto, l'altra era una giornalista argentina dell'Ansa (vi metto il link della cache di google), poi una rivista online argentina (ma non è ancora pubblicato) e infine la tv di Buenos Aires...In generale, comunque, sono molto contento dell'esperienza in questo festival giovane e dinamico.
Dei film che ho visto, non molti a dire la verità, ne ho trovati alcuni molto coraggiosi, decisamente difficili ma proprio per questo era bello vedere le sale piene. (a uno, a dire la verità, un documentario su una stazione di polizia al confine tra Cina e Corea, Crime and Punishment la gente se ne andava anche, ma si è persa le parti più belle!)
Sono riuscito a vedere un po' tutte le sale, per curiosità, tra cui un cinema storico come il Cosmos e sale di centri culturali o di musei come il Malba (l'avveniristica struttura del museo di arte moderna, ve ne parlerò).
Ma la vera sorpresa è stato il pubblico argentino: sempre presente in massa, attento, giovane (ma non solo), partecipava alle proiezioni con risate, a volte applausi, rari commenti dalle ultime file... insomma un pubblico d'altri tempi. E fuori dalla sala, dopo il film, commenti sempre molto interessanti, discussioni serrate e appassionate, confronti colti e consapevoli.
In generale, l'impressione che ho avuto è di una città che il cinema lo ama ancora tanto e lo fa restare una cosa viva.
Non è poco, credo.
Oh, Andrea, con l'esito di lunedì mi sento sprofondare...che brutta fine! Se ami tanto stare là, io amo leggere il tuo blog...quindi potrei tifare affinchè tu ti trasferisca là...a patto di continuare a scrivere un blog "secula seculorum..." e qui non so se sarai d'accordo..ma penso che tutti coloro che leggono questo blog, sì! Vista da dove la "vedi" tu, l'Italia è ancora più squallida, sto cercando di diventare una convinta "qualunquista", credo sia l'unico antidoto a ciò che sta accadendo, ma tanto so che non ce la farò! Vorrei fare come Porzione, scriverti : "Dimmi che mi hai comprato il ciondolo, dimmi che mi hai...." ma visto che non mi avevi "promesso" nulla non ti chiederò nulla... ;-) Baci
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