CISTERNE. Dunque, una cosa che ho dimenticato sulle primissime impressioni, con lo sguardo ancora addormentato dall'autobus che mi portava dall'aeroporto in città, è che nella periferia ci sono su tutti i tetti delle case queste cisterne d'acqua sopraelevate con una struttura in mattoni, così che sembrano qualcosa a metà tra un enorme comignolo e, guardandole in un quadro d'insieme, delle antenne massicce e evidentemente potentissime.
Non ho ancora capito bene se servono per l'acqua calda o, in qualche modo, per aumentare la pressione, altrimenti non capisco perché sono parecchio rialzate rispetto ai tetti. (per fortuna ho un paio di aspiranti ingegneri che leggono, loro avranno senz'altro la risposta... vero?)
INQUINAMENTO. Devo dire che tra i “contro” di questa città c'è un inquinamento notevole. Lo senti subito appena arrivi, e nonostante le strade molto larghe, a volte larghissime (sei o otto corsie sono la norma, in genere a senso unico). Credo che per la maggior parte sia dovuto alle macchine, compresi i taxi e gli innumerevoli autobus. Sono spesso veicoli vecchi e comunque non credo che qui si parli di Euro 0, 1, 2.. ecc. E' vero che il cosiddetto Microcentro (che, appunto, è vero che è il centro della città ma è varamente micro rispetto al resto) ha una sorta di ztl, ma evidentemente è troppo poco.
MAURICIO. Sempre il primo giorno, dopo la mia prima lezione di spagnolo, vagavo un po' e sono finito in un parco per riposarmi e raccogliere le (poche, come sempre) idee. Un tipo si avvicina perché mi vede trafficare con la guida e mi chiede se ho bisogno di indicazioni. Io gli rispondo che in realtà stavo cercando un posto dove mangiare e il tipo (che si chiama mauricio) appena capisce che sono appena arrivato, si siede anche lui e comincia a chiaccherare per darmi un po' di consigli. Mauricio è molto gentile perché sopporta il mio scarsissimo spagnolo e addirittura se proprio non ce la faccio mi fa dire la frase in italiano e poi me la traduce lui. Scopro che è in pausa pranzo, e praticamente la passa tutta a chiaccherare con me. Lavora lì vicino per una grosso gruppo finanziario che ha anche proprietà in Italia (la Dalmine ad esempio). Si stupisce di come io abbia potuto viaggiare con Aerolineas che lui giudica poco affidabile, anche se mi spiega che ha attraversato una crisi simile a quella di Alitalia (sulla quale è informatissimo!) e alla fine è stata comprata dagli spagnoli. Ma gli argentini continuano a considerarla male. Anche sulla politica italiana è molto aggiornato, e gli sembra assurdo che Berlusconi possa tornare a vincere ancora (figurarsi, se sembra strano a lui...). Mi spiega cosa è successo con lo sciopero che ha bloccato l'argentina per un paio di settimane, dopo l'aumento delle tasse governative sull'esportazione di soia ma soprattutto dopo il discorso in tv molto arrogante della “presidenta” Cristina Kirchner. Dice che non è per niente amata, che è presidente da poco e già molto contestata. E che lo sciopero è stato molto sentito dagli argentini perché ha bloccato per tutto il tempo l'approvvigionamento dei beni verso le città. E passi per tutto il resto, ma senza carne gli argentini non sanno stare, mauricio ha detto che stava diventando un dramma nazionale!
Insomma varie altre cose poi mi ha lasciato l'email e ha perfino detto che provava a venire alla proiezione del documentario!
ELEZIONI. Voglio dire, uno scappa dall'Italia per non doversi sorbire i 6x4 di Berlusconi, arriva dall'altra parte del mondo e cosa vede, nella periferia di Buenos Aires come in centro? Decine di mega manifesti di Berlusconi con il pungo alzato e abbracciato al candidato locale, un tale Caselli. Ma naturalmente ci sono anche gli altri, compreso il mitico “senador” Pallaro. Sarà che il Sudamerica (e quindi soprattutto l'Argentina, che dopo la Germania vanta la comunità italiana all'estero più numerosa) conta parecchio perché elegge 3 deputati e soprattutto 2 senatori, ma anche qui Berlusconi ha fatto le cose in grande. Addirittura nella zona periferica, venendo dall'aeroporto, c'erano dei murales che invitavano a votare per il suo candidato. Sigh. 
E allora, per farmi perdonare del mio voto mancante, andrò a fare volantinaggio anche io per le vie di Buenos Aires.... eccovene una prova. Anzi, sto facendo di più: provo a fare contro-informazione e ho appeso manifesti con candidato un tal Angeli, che naturalmente è Diego, anche se ancora non lo sa...IL MIO OSTELLO. Dopo attente ricerche (non è vero, in realtà ho scelto molto d'istinto) avevo scelto da casa questo ostello, l'Art Factory Garden House Hostel, basandomi su alcuni giudizi letti su internet e soprattutto sul sito. Devo dire che le camere sono un po' più piccole e meno belle di come appaiono sul sito (se date un'occhiata al sottomenu "the hostel" la mia è quella con il quadro del carrello della spesa), però i ragazzi alla reception sono molto simpatici e disponibili. Non ho ancora molto avuto modo di fare conoscenza con gli altri avventori perché la mattina non faccio colazione visto che poi con Gabriela ci vediamo sempre in un café, e la sera rientro sempre tardi. Mi sembrano comunque soprattutto americani e qualche tedesco. Ma Gabriela dice che è normale che ci siano molti americani perché per loro da qualche anno l'Argentina è diventata molto di moda. (sarà anche che è diventata improvvisamente molto economica, rispetto a quando c'era la parità tra peso e dollaro – oggi un dollaro vale quasi 3 pesos e mezzo). Comunque non è male, se pensate che ho una doppia uso singola con bagno privato, la colazione e frutta, caffé e té gratis tutto il giorno, e spendo più o meno 16 euro. Più che altro col senno di poi avrei scelto un altro quartiere. Non che San Telmo sia brutto, anzi, però è scomodo per le mete del festival. La prima sera devo ammettere che l'impatto non è stato dei migliori, ma farò un capitolo apposta sui cartoneros presto, perché è un argomento importante per raccontare la città.
L'UMILE DIMORA DOVE VOLEVANO OSPITARMI. Il secondo giorno dopo la lezione e un ottimo pranzo vado a ritirare il pass del festival al centro commerciale Abasto. Lì per lì non trovano il mio pass né i miei inviti (le cerimonie di apertura e chiusura, qualche festa tematica organizzata dai paesi che davvero investono sul loro cinema come la Francia e la Germania), io prometto di tornare dopo un'oretta e nel frattempo passeggio e assaggio il mio primo gelato bonairense. Avevo letto che gli argentini hanno importato dagli italiani la tradizione del buon gelato e in effetti quello che ho assaggiato era davvero ottimo (oltre che, come è ovvio, supereconomico).
Insomma poi torno e capisco quello che è successo. Tutto il mio materiale mi aspettava nell'albergo dove si aspettavano che io andassi, l'Abasto Plaza Hotel. Peccato che non me lo avevano detto... Anzi quando ci eravamo scritti con la tipa che si occupava dell'ospitalità niente era chiaro e alla fine io mi sono arrangiato da solo, anche per non dovermi spostare da un posto all'altro durante la permanenza. Carlos, il tipo del guest office che si è preso cura di me mi ha accompagnato all'hotel, che è vicinissimo all'Abasto, e devo dire che sono rimasto annichilito già solo ad entrare con addosso la mia t-shirt, figuarsi se fossi arrivato col mio zaino in spalla... Insomma un lusso esagerato, che ti fa sentire a disagio, e alla fine ci ho pensato un attimo e ho lasciato perdere la possibilità di trasferirmi lì per i giorni che il festival mi poteva pagare. Non è roba per me...INAUGURAZIONE. Visto che alla fine avevo conquistato il mio bellissimo accredito e tutti gli inviti, ho deciso di andare alla cerimonia di apertura, più che altro perché era in un teatro che avevano rinnovato e apriva appunto per il festival. Sono contento di esserci andato perché il Teatro de Mayo è in una zona relativamente periferica della città, oltre la fine di una delle linee della metro. Ero curioso di vedere se anche lontano dal centro la città si faceva camminare così bene, e in effetti è esattamente così. Anche in una zona residenziale e commerciale lontano dalle grandi avenidas, tutto è semplice e comodo..
Poi ho visto il film, che era un documentario (coraggiosi a inaugurare il festival con un documentario) di un regista brasiliano, molto interessante, raccontava le storie di una serie di donne alternando l'intervista alla donna vera a quella con una attrice che metteva in scena lo stesso racconto, e spesso era molto difficile dire chi fosse l'attrice e chi la persona reale. Divertente e istruttivo.
TAXI. I taxi a Buenos Aires sono tantissimi e molto molto economici. E' difficile resistere alla tentazione di non prenderli... E devo ammettere che la mattina per andare a lezione da Gabriela lo faccio quasi sempre, anche perché naturalmente sono quasi sempre in ritardo (d'altra parte lo faccio apposta a fare lezione la mattina, così sono costretto a non uscire tardi!). Li trovi ovunque e a qualunque ora, così non sei costretto a chiamarne mai uno ma semplicemente li fermi per la strada. Il tassametro parte da 3 pesos e 10 centesimi (60 centesimi di euro) di giorno e di notte, feriali e festivi. Diciamo che per una media percorrenza si spendono una decina di pesos (2 euro). L'unica volta che ho speso di più è stato, appunto, tornando dall'inaugurazione del festival: una mezz'ora buona di tragitto a mezzanotte e mezza, non meno di venti chilometri, forse di più, perché abbiamo fatto più del tragitto di un'intera linea di metro. Diciamo come a Roma da prima di Anagnina a dopo Battistini. Il tutto per la modica cifra di 25 pesos (5 euro), cioé un euro in meno di quanto spendi a Roma semplicemente entrando nel taxi dopo le 20. Il costo è così basso anche perché sulle lunghe e dritte strade di BA esiste e funziona davvero una cosa semplice ma efficace, l'onda verde. I tassisti sanno che se vanno a 60 prendono tutti i semafori verdi, caschi il mondo, e all'inizio ti intimorisce il fatto che non accennano minimamente a rallentare di fronte al semaforo rosso, che pochi secondi prima dell'incrocio diventa rosso e giallo e un attimo prima che il tassista ci passi sotto diventa verde. Dopo qualche semaforo ti abitui e capisci che è un sistema che funziona che è una meraviglia, e che avvantaggia tutti, cittadini, tassisti e clienti dei tassisti.
METRO. Anzi, EL SUBTE. Come in parte vi ho già detto, la metropolitana di Buenos Aires è ottima. La frequenza dei passaggi varia dai 3 ai 5 minuti, e l'unica davvero affollata è la linea E, che è quella che connette le altre. Sì perché le linee partono dalla zona di Plaza de Mayo e si allontanano in direzioni diverse, diciamo da est a ovest.
L'unica che fa la direzione Nord-Sud è appunto la linea E. Questo perché “le verticali” sono appannaggio dei bus (che in realtà vanno anche in tutte le altre direzioni). L'unica cosa assurda è che non esistono abbonamenti. Ovvero, puoi comprare una tessera magnetica da uno o più viaggi (e non capisco bene perché le persone fanno sempre la fila e comprano un biglietto singolo) o una elettronica a scalare, ma non c'è nessuna forma di abbonamento. Le stazioni della metro sono tutte di colori diversi, con dei murales tematici su piastrelle diverse per ogni stazione. Sui vagoni, piuttosto moderni, ogni tanto trovi pubblicità del comune che dicono: “No hay Ciudad sin Poesia”. E sembra, ma non le ho ancora incontrate, che in effetti ci siano anche poesie al posto degli annunci pubblicitari sui vagoni. Per chi fosse interessato, qui viene spiegato il significato della campagna. Ma al di là delle motivazioni, è bello che una città investa anche in cose apparentemente inutili come queste. Be' insomma basta così, per oggi. Domani vi racconto di un quartiere in particolare dove sono stato ieri, uno di quelli che mi attirava di più, dall'Italia. Ma non vi anticipo nemmeno il nome!
Besos a todos.
p.s.: le notizie che leggo su internet e che arrivano dall'Italia sono angoscianti... eppure da quaggiù assumono una valenza quasi surreale. Penso alle dichiarazioni della Santanché su Berlusconi (“è ossessionato da me, tanto non glie la do”), alle assurdità della campagna elettorale, alla battuta di Berlsconi su Totti, alla crisi semiseria di Alitalia, allo scandalo sui brogli che ho appena letto: sembra tutto così assurdo... Paiono quasi notizie finte che vengono da un paese inventato, che so un programma satirico in televisione... Siamo aperti dalle 8 alle 8, e la nostra moneta è la pizza di fango del Camerun...
7 commenti:
Andrea senti a me: sposati un'indigena e poi chiedi il ricongiungimento familiare con me!
Tra le varie cose assurde che ti sei perso ti segnalo l'iscrizione nell'albo degli eroi nazionali di Mangano.
Comunque ci sono vari motivi per avere delle cisterne in alto:
1) Fa tanto far west;
2) Tiene l'acqua lontana dall'inquinamento (altissima: purissima);
3) Al bar la gente si vanta di avere la cisterna più alta della città;
4) L'idraulico perde tempo per arrivare alla cisterna e non ha tempo per tacchinare le mogli altrui.
Andre non voglio angosciarti con la campagna elettorale e tutti deliri connessi..ti dico solo che sono felice che queste benedette elezioni arrivino per non sentire più certe cose e dall'altra parte non posso nemmeno pensare che questo rivinca e ripiombiamo nel delirio con oltretutto la consapelvolezza che il mondo intero ci prende per il culo..bah. su Internazionale di questa settimana 50 commenti di altrettanti corrispondenti della stampa estera sulle elezioni in Italia..sono riuscita per il momento a leggerne solo una decina sennò mi prende troppo lo sconforto..
Vabbè..basta tristezza..bellissimo post e pieno di cose interessanti..mi stai facendo proprio venire voglia di preparare uno zaino e partire!
Non ci capisco niente con il fuso orario ma...la proiezione di oggi c'è già stata? Come è andata? Mandaci prove fotografiche del tuo trionfo!!!
Un bacio grande
No, quella di Mangano l'ho letta, purtroppo....
Sto ancora ridendo per le spiegazioni sulla cisterna! ;-)
Per la proiezione, in effetti è alle mie 23 e voi siete 5 ore avanti... quindi forse pensarmi non vi sarà possibile.. provate a sognarmi allora!
foto le vedo un po' difficile, vediamo.
Aiuto!Anche io sono angosciata dall'elezioni...potevi dare il tuo voto da lì...uffà!perderemo per "colpa" tua!Eh, sì..visto per quanto abbiamo vinto la volta precedente!!!? Mah..per ora mi consolo coi tuoi racconti..per le cisterne puoi chiedere a mauricio...ma la proiezione com'è andata?Penso che "qui" c'è una "macumba" generale per te ;-)
Mhmmm...gelati...Doh!
sì...
E si, ma devi essere piú preciso...non é la Marchesini che direbbe "moooolto pittoresco", ma Enrico Montesano quando fa la anziana signora con l'accento inglese!
Sto rileggendo (con molto piacere) il tuo blog insieme a mamma che é arrivata ieri qui in Danimarca, ti mandiamo un bacio tutt'e due...anzi, tutt'e tre vista la new entry nella mia pancia!
Marcella e Maria
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