domenica 13 aprile 2008

BREAKING NEW: l'eroe dei due mondi

Be', insomma, se mi avete sognato l'avete fatto molto bene.
Come diceva un tal Frengo (e stop): la fredda cronaca.
Quando torno in ostello per cambiarmi, controllo la posta e trovo una mail di una dell'ufficio stampa che dice di andarla a trovare per coordinare le interviste. Le interviste?
Volevo passare prima alla festa del cinema tedesco (anche perché ad una parrillada gratis non si dice mai di no, e poi devo incrementare i miei contatti berlinesi) ma oggi ero piuttosto stanco e così decido di riposarmi un po' prima di andare all'Abasto.
Arrivo lì che ovviamente l'ufficio stampa è già chiuso ma è troppo tardi anche per fare qualsiasi altra cosa. Allora aspetto che qualcuno si faccia vivo al meeting point (che l'altra volta nessuno voleva dirmi dove fosse fino a che non ho chuiesto del punto de encuentro) e intanto osservo la situazione dell'Abasto dall'alto.
Non vi ho ancora detto che l'Abasto era il vecchio mercato centrale di Buenos Aires, l'edificio è antico e imponente, anche se poi dentro è un centro commerciale come molti altri, solo un po' più scenografico. C'è un delirio di gente e io comincio piano piano ad agitarmi perché non viene nessuno e non c'è nemmeno più nessuno agli stand delle informazioni. Guardo il display con i film (il cinema dell'Abasto è un multisala con tipo 14 sale, e il fine settimana gli ultimi spettacoli cominciano all'1/ 1 e 30) e le sale sono quasi tutte piene. Quando anche sulla riga di "Io non sono un moderato" compare la magica scritta "LLENO" allora da un lato mi inorgoglisco tutto, dall'altro mi agito ancora di più!
Alla fine 10 minuti prima del film arriva una ragazza della produzione che ovviamente non parla inglese (ma io ormai sono un hispanohablante provetto) e mi porta su davanti al cinema perché l'inteprete è in ritardo. Lì mi aspetta un altro responsabile della programmazione, non Tomàs dell'altra volta, che deve presentarmi, e poi alla fine arriva anche Marcelo, il traduttore. Scambiamo due chiacchere (loro appena capiscono che possono anche parlare spagnolo non se lo fanno dire due volte...) ma troppo poche per placare il mio nervosismo crescente...
Apro una parentesi. Non c'è niente da fare, uno pensa che ok, lo fai una volta e poi impari, la volta dopo andrà meglio e sarai più tranquillo. Invece no, ogni volta è come la prima volta, è come avere tuo figlio che fa il primo spettacolo teatrale a scuola, sei ossessionato da domande tipo "sbaglierà?", "si dimenticherà le battute?", "la gente riderà?", "si alzeranno tutti, a poco a poco, per andarsene?".
Insomma vado, la presentazione è molto carina, la sala è pienissima, io dico la mia frase di circostanza in spagnolo e poi faccio una breve introduzione tutta politica, su Berlusconi e le elzioni di domani.
Marcelo però, come mi aveva detto, rimane in sala a vedere il film, io esco, scambio due chiacchere con il coordinatore e poi a questo punto rientro, però resto in piedi in fondo alla sala. C'è addirittura il proiezionista che scende per chiedermi se mi va bene l'immagine e il suono, e poi, cosa che mi fa molto piacere, rimane lì in fondo alla sala a vedersi anche lui il film. (vi ho già detto che tutti quelli che lavorano per il Bafici hanno tra i 20 e i 30 anni, e sono quasi tutti studenti di cinema?)
Stavolta però non ho modo di allentare la tensione, non mi basta sentire le reazioni positive del pubblico in sala, allora ad un certo punto riprovo con la soluzione cerveza (anche perché non ho più saliva in gola...), poi rientro.
L'applauso è bello e liberatorio, e quasi tutti rimangono per il dibattito (no, il dibattito no!).
Stavolta ho addirittura un asta, che è forse pure peggio del microfono che tieni in mano.
Improvvisamente non ricordo più una parola di inglese. L'inizio è abbastanza drammatico. Tra l'altro in ostello mi ero preparato un sacco di belle risposte a possibili domande, e ovviamente me ne fossi ricordata una...
Insomma faccio molta fatica all'inizio ma Marcelo è fantastico, praticamente migliora tutto quello che dico! Dovrei assumerlo per la vita di tutti i giorni, non sarebbe male... (è un po' come quella figura che esiste solo in Rai e si chiama l'OTTIMIZZATORE. Io lo farei solo per potere rispondere alla domanda "che lavoro fai?" con "l'ottimizzatore". Chi à che non vuole avere un ottimizzatore in famiglia? fa sempre comodo, no? E' come avere un parente medico, o avvocato, ma anzi è maglio perché migliora tutti gli aspetti della tua vita...)
La verità è che sono molto più agitato dell'altra volta (d'altra parte la sala è piena, saranno boh, tipo 400 o 500 persone), e infatti capisco molto meno anche le domande, qualcuna me la devo far tradurre.
E che domande, poi!
Tipo una delle prime è stata se dopo il documentario credevo ancora nella democrazia o se secondo me c'erano alternative valide (alla democrazia, naturalmente). Oppure cosa ne pensavo della politica colombiana e in particolare del caso Betancourt. (AIUTO! Del tipo che se non leggessi internazionale non saprei proprio un bel niente! L'ho sempre saputo che prima o poi mi sarebbe servito, leggere internazionale...)
Ecco insomma per darvi un'idea.
Poi per fortuna anche domande sul documentario, molto attente e articolate ma almemo a queste sapevo rispondere.
Alla fine anche stavolta ci hanno dovuto interrompere, una mezz'ora buona di dibattito da mezzanotte e mezza all'una, niente male...
Naturalmente la cosa che mi ha fatto più piacere è stata la gente che è venuta dopo, fuori dalla sala, per farmi semplicemente i complimenti o per farmi altre domande (tra cui pure di nuovo quello della colombia!!, di nuovo con la stessa domanda, a cui in effetti avevo risposto in maniera piuttosto evasiva), uno mi ha addirittura piazzato sotto il naso un registratore chiedendomi un consiglio per giovani registi di film politici...
Va be' insomma tutto per dire che mi hanno scambiato davvero per un regista.
Forse sono rimasti ingannati dalla dicitura sull'accredito...
Poi mi hanno portato all' espacio bafici, lì ho conosciuto altri due registi, uno canadese (ma in realtà cinese) e l'altro ammericano che avevano oggi i loro film in concorso (che tra l'altro mi sembravano tra i più interessanti).
Andavano tutti alla fiesta del cine argentino, sono andato pure io senza sapere che mi sarei ritrovato in una delle discoteche più alla moda di Bs. As., il Palacio Alsina (giusto per darvi un'idea, vi metto il primo link che ho trovato, su YouTube).
Ho resistito un paio d'ore, poi però le 4 birre a stomaco vuoto (il combinato disposto di drink liberi e assenza di cibo, io non mangiavo da una dozzina di ore...) hanno cominciato a fare il loro effetto... e il Vostro è tornato a casuccia, non senza andare a mangiare 3 empanadas in una pizzeria ancora aperta dopo le 3 di notte...

Insomma il racconto della proiezione ve la dovevo, visto che voi siete stati bravi e mi avete pensato (o sognato)...
A presto le prossime puntate su Buenos Aires, che saranno su due quartieri della zona nord e due della zona sud (par condicio, of course!).

Mi raccomando almeno voi votate. E bene!

4 commenti:

Porzione ha detto...

Sì, come no? Tu a stomaco vuoto. Ahaha! Ma chi ci crede?
Comunque stai prendendo una piega mollichesca: ti piace qualsiasi film. Domani va' a vedere la corazzata Potiemkin e poi dicci che è una cagata pazzesca.

Anonimo ha detto...

Che bello, ormai sei una star!
Oggi e domani noi invece si va a votare. A stomaco vuoto o pieno, la nausea è la stessa...

cecilia ha detto...

ieri non ho fatto in tempo a scriverti, ma giuro che ti ho pensato!!!posso propormi come ottimizzatrice di fiducia, di famiglia?!penso che potrei essere davvero brava, e con te sarebbe facile poi!si si, penso che potrei fare questo nella vita! assistente miglioratrice della vita e delle ansie di un grande regista!!!per esorcizzare le mie, cosa c'è di meglio che migliorare la vita altrui?!a presto. tvtttttttb

Anonimo ha detto...

Tu amor revolucionario /te conduce a nueva empresa/ donde esperan la firmeza/ de tu bel documentario... ahahahahahah.... hasta siempre cineasta!!!!!