martedì 13 maggio 2008

Coca y bica

Oggi sono parecchio stanco dopo l'ascesa alla Quebrada San Lorenzo.
Allora piuttosto che raccontarvi delle meraviglie delle altre escursioni (che mi ci vuole più tempo) vi racconto di questa usanza locale.
Un po' dappertutto qui nel Noroeste andino trovi scritte "coca y bica": dal giornalaio, nei chioschi, nei bar delle stazioni di servizio, nei drugstore.
Coca si riferisce proprio alle foglie della famigerata pianta, coltivata nella vicinissima Bolivia e nella poco più lontana Colombia. Qui in effetti coltivare la coca è illegale, così come è illegale importarla, e infatti ci sono serrati controlli sulle strade.
Mentre non è illegale il consumo, almeno nelle province di Salta e Jujuy, c'è un'apposita legge del 1989. E nemmeno la vendita, e infatti è dappertutto.
Addirittura, parlando naturalmente solo delle foglie, è consentito averne con sé una quantità pari al consumo personale, che arriva fino a mezzo chilo! (almeno stando a quello che mi hanno detto)
Non sapevo bene come giudicare questa situazione, poi Martin, la guida migliore tra quelle che ho avuto in questi giorni, mi ha spiegato che masticare foglie di coca è una antica tradizione andina (ha giusto quei 4 millenni di età) per combattere la fatica e il mal di montagna.
Anzi, Martin ce ne ha magnificato gli effetti: aiuta a tenersi svegli, non fa sentire la stanchezza e la fame, migliora la concentrazione, è un potente anestetico, fa bene alla prostata (chissà perché poi) e non ha effetti collaterali, compresi naturalmente la dipendenza. In effetti ci vogliono centinaia di chili di foglie per produrre pochissima cocaina, e, come ha detto Martin, è un po' come l'uva: il vino può fare male, creare dipendenza e anche uccidere, l'uva no, anche se mangiata in quantità (e d'altra parte, l'unica azienda che ha la licenza per importare foglie di coca negli Usa è quella che ci estrae la sostanza che viene usata poi come ingrediente della Coca Cola...)
Mi sono tornati in mente le recenti prese di posizioni di alcuni presidenti sudamericani, Morales in testa ma anche Chavez, in favore dell'uso e della coltivazione delle foglie di coca. E c'è stato perfino chi, il presidente del Perù se non sbaglio, ha invitato a usare le foglie di coca anche nelle insalate!
Comunque sia, qui entri nei chioschi e ci sono le buste di plastica di foglie selezionate, dalla più piccola alla più grande.
Partendo per l'escursione sulla Puna, Martin ci ha detto che chi voleva poteva comprarne un po' e che ci avrebbe spiegato come funziona e perché si usa. Anzi diciamo che ce lo ha consigliato per combattere il mal di montagna, dovendo salire oltre i 4000 metri.
Non ero convintissimo (anche perché la lonely planet come al solito era allarmante sui controlli di polizia, dando informazioni errate) ma ho provato, e devo ammettere che in effetti funziona: i due giorni precedenti le due escursioni, tra i 2000 e i 3000 metri, mi avevano lasciato stanco e dolorante, con mal di testa e ogni tanto nausea.
Invece stavolta è andato tutto benissimo e non mi è venuto nemmeno il solito abbiocco sulla strada del ritorno.
Funziona così: si prendono un po' di foglie (io ne ho prese giusto 4-5, ma qui normalmente ne usano una ventina alla volta) e si forma una specie di pallina di foglie, una volta in bocca. La si sposta con la lingua tra i molari e la guancia e si tiene lì, succhiando di tanto in tanto. Il sapore non è cattivo ma è soprattutto l'odore a stupire: è fortissimo e anche quando le foglie sono chiuse nella loro busta di plastica lo senti lo stesso (ora ho capito perché i cani antidroga funzionano così bene: lo sentirei pure io l'odore!).
Dopo un bel po' di tempo le foglie esauriscono il loro effetto stimolante, e ed è per questo (o per aumentarne ancora di più la potenza fin da subito) che si usa il bicarbonato, che essendo una sostanza alcalina aiuta le foglie a dare “il meglio di sé”.
Alla fine si sputa il tutto, e finalmente mi sono spiegato cosa fossero quelle foglie verdi appallottolate che vedevo per terra di tanto in tanto...
Unico effetto collaterale: quando i locali tengono in bocca il loro “bolo” gigantesco, con un sacco di foglie, e si mettono a parlare, non sempre riesci a capire che dicono, è come parlare con la bocca piena!

p.s.: non fate stupidi commenti!
p.p.s.: nessuno ha indovinato la citazione! Shame on you!

7 commenti:

Porzione ha detto...

Niente commenti stupidi? Ed ora cosa scrivo?

elrond ha detto...

ma no, dai, dicevo solo per questo post...

Anonimo ha detto...

io sarei ben contenta di riuscire a mandarti almeno un commento.. anche stupido..confesso a tutti di essere veramente scarsa nella gestione dei post..forse al solito sono troppo lenta. Comunque ci riprovo e come prima cosa alzo la mano anch'io per la selezione: "scorrazzamento lungo la Ruta 40", sono anche molto ben disposta alla masticazione della cocca e ovviamente all'assaggio di tutti i piatti e i vini argentini. Intanto ti abbraccio.
p.s. le foto sono molto belle.

Anonimo ha detto...

..dicevo coca..le cocche lasciamole stare. E poi non intendevo postare da anonima, pardon.

elrond ha detto...

pero' masticazione della cocca non e' male!!

elrond ha detto...

pero' masticazione della cocca non e' male!!

Francesca ha detto...

Sigh! Niente commenti stupidi....?!! Ma è difficilissimo! Non vale!!! Già mi frullavano in mente mille battutine... :-(