venerdì 23 maggio 2008

Volver

Se è vero che partire è un po' morire, allora tornare deve essere un po' come rinascere. O forse tornare bambini.
E un po' è così, tornando in una città che non è più solo curiosità e immaginazione, ma è realtà, strade conosciute, luoghi dove tornare, persone da salutare, appuntamenti, storie e volti, oltre che immaginario.
La lunga parentesi fuori da Buenos Aires alla fine si è conclusa, e sono tornato al punto di partenza. D'altra parte, i migliori viaggi sono sempre circolari. L'importante è tornare cambiati, no?
Stavolta ho deciso di prendere in affitto un appartamento. Ora che avevo in mente la mia personale mappa delle città, ho scelto il quartiere più verde e (spero) meno inquinato, anche se un po' lontano dalle zone dove si esce la sera.
Sarà strano, avere una casa a Buenos Aires.
E un po' è come se questa parentesi di più di un mese lontano dalla capitale non sia stata che una vacanza, ma ora, appunto, si torna a casa.
Forse devo rivedere il mio personale concetto di casa. E' dove tieni tutte le tue cose? Ma quelle sono solo oggetti. E poi, una volta che hai un ipod con tutta la tua musica dentro, è già un portarsi dietro molta parte della tua casa. E' dove vivono tutti i tuoi amici? Certo, con due problemi però: che la maggior parte dei miei amici non vive nella mia città, e che gli amici non sono alberi (tranne uno! conosco un Ent, che però forse è un Ent pentito...), e si spostano, e possono andare via come anche venire a trovarti... Casa è dove sei cresciuto? Non nel mio caso. Forse casa allora è dove ti senti a casa. E' un concetto molto relativo e mobile, così come sono diventate mobili le nostre identità, ciò che ci definisce. Non siamo più un lavoro, una religione, un partito, un paese, e allora forse non siamo nemmeno più un luogo e una casa.
Con questo non voglio dire che sento Buenos Aires come casa. Non ancora, almeno. Ma certo c'è qualcosa, un sentirsi a proprio agio forse, che è significativo (solo Berlino ha avuto un effetto simile, addirittura più amplificato, su di me: sarà un caso che sono gemellate?). Le due settimane che ho passato qui ho avuto una resistenza fortissima a “visitare” i posti, a prendere la guida e decidere “oggi vedo questo e quello”. Mi accontentavo, e già era tantissimo, di passeggiare, di camminare la città, di conoscerla attraverso le sue strade, i suoi caffè, i suoi parchi, i suoi abitanti. Non volevo “vedere” le cose, un po' perché ho sempre questa resistenza quando un posto mi piace, voglio sempre lasciare qualcosa di non visto, per avere una scusa per tornarci. Ma un po' perché, non so spiegare, è come quando sei nella tua città, non passi la settimana a pianificare cosa vedere. La vivi e basta.
Sarà così anche questa ultima settimana, già lo so. A parte un paio di musei che ci tengo a vedere, di cui uno anche per lavoro (quello sull'immigrazione). Con la differenza che avrò anche il mio piccolo angolino di casa dove tornare, la sera.
E soprattutto, e questo cambia moltissime cose, un conto è arrivare in una città che non conosci, un altro arrivare in un posto di cui già conosci i profili, dove ti sai orientare, dove conosci già persone, dove hai appuntamenti, dove hai cose da fare come se fosse una settimana qualsiasi nella tua città, appunto.
Come se fosse la tua vita normale.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho capito. Prendiamo la prima casa a Berlino e la seconda a Buenos Aires.
Qui mi tocca studiare pure lo spagnolo...

elrond ha detto...

non volevo dirlo io, ma in effetti così, durante il duro inverno berlinese, sappiamo dove andare a prendere il sole...

Francesca ha detto...

La foto del tango è bellissima!!!

Anonimo ha detto...

.. già, mio caro Andrea, definire cosa è casa non sempre è facile. Io me lo sono domandato per anni e a dire il vero me lo domando tuttora. Una volta mi sono risposta che la casa è quel luogo dove c'è qualcosa o qualcuno di cui VOGLIAMO occuparci. Vale a dire, niente di dovuto per abitudine, convenzione, innato o indotto senso di colpa... eppure ho la sensazione di dover percorrere ancora molta strada per arrivare alla mia CASA.
Un bacio e buon ritorno